giovedì 19 settembre 2013

Solidarietà femminile

Si dice sempre che quella maschile esiste, ma che le donne non sanno essere solidali tra loro, anzi si è sempre un po' iene tra noi.
Contrariamente alle dicerie posso dire, con certezza, che ESISTE ma la sfoderiamo nei momenti di vero bisogno.
Mio malgrado ho dovuto fare i conti con l'universo della procreazione medicalmente assistita e se ne sono uscita integra, sana e forte lo devo all'universo femminile trovato nei forum. Grazie alle compagne di sventura ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno: supporto psicologico, informazioni mediche, pareri su persone a cui devi affidare la tua salute, indirizzi di medici, cliniche, alberghi, farmacie all'estero, modi per risparmiare. Non mi sono mai sentita sola.
A questi doni gratuiti ho sempre risposto con quanto potevo dare, di materiale e non. Ti viene naturale restituire quello che ti è stato dato, senza solleciti. Ti viene naturale aiutare a vivere chi sta vivendo le tue stesse angosce.
Non finirò mai di ringraziare tutte quelle donne che mi hanno aiutato senza nulla chiedere.
Nel mondo della PMA ci si scambiano informazioni, ci si spiega a cosa si va incontro nelle varie fasi del ciclo che inizia col primo listone di esami, così passi i tuoi indirizzi dove puoi far prima, tutto e a costi sostenibili. Quando trovi dei valori che non vanno, chi ha il tuo stesso problema ti illumina su significato e rischi.
Ci si spiega le varie fasi della stimolazione e cosa si prova sul proprio corpo con i farmaci che hai in mano.
Ci si dice come si svolge la procedura di pick-up (prelievo degli ovociti), come ti lascia l'anestesia, come interpretare i dolori che ti porti a casa e come comportarsi a casa.
Una volta che si arriva al trasfer, quando ti trasferiscono gli embrioni, arriva la fase angosciante dei 15 gg di attesa. Tanto ci vuole perché una gravidanza dia i suoi segni. 15 gg che non passano mai, dove cerchi segni premonitori e lì c'è un mondo di donne che ti tengono a galla.
Quando poi scopri che è andata male un abbraccio immenso di tutte non ti lascia sola e sa cosa stai provando. Se è andata bene sei fonte di speranza per chi sta facendo la tua strada e restituisci un po' di quanto hai ricevuto.
Quando ti affacci all'eterologa e ti tocca andare all'estero un nuovo problema ti si prospetta: i farmaci per la donatrice. Il SSN sostiene il costo per i TUOI farmaci ma non per una donna che ti donerà i suoi ovociti. Si tratta di 1.500 euro che devi cacciare di tasca tua, oltre a quello che devi pagare alla clinica, al costo dei voli, dell'hotel ...
Come risolvere? Chiedere chiedere chiedere. Chiedere se qualcuno ha degli avanzi in casa. Resti di farmaci da tentativi fatti. Sono farmaci costosi che non riesci a buttare, fregandotene e così li mettiamo nel cassetto e quando ci capita li doniamo. Non si chiede nulla in cambio. Si da.

Tutto questo non è solidarietà femminile?

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